Purpose, visione, missione, strategia, valori e il legame con la forma organizzativa
Molte aziende di successo si identificano con un purpose. La traduzione in italiano, che si avvicinano abbastanza al significato della parola inglese purpose potrebbe essere “senso orientato al bene comune”.
I purpose più conosciuti sono:
Create a better everyday life for people Ikea
Music for everyone Spotify
Organize the worlds information Google
Un sondaggio condotto recentemente da PwC conferma che il 63% dei dipendenti delle aziende con un purpose è più motivato. Fare un lavoro che abbia un senso orientato al bene comune è stato indicato dai collaboratori anche più importante rispetto al proprio livello di retribuzione.
Facciamo prima di tutto un po di chiarezza:
- la visione è l’idea/l’obiettivo, che l’azienda vuole raggiungere in un certo numero di anni,
- la missione è la ragione per cui l’azienda esiste
- la strategia dice come la visione deve essere realizzata,
- e il purpose è una visione, non limitata solo all’azienda, ma legata al bene comune.
Con la pandemia Covit-19 è aumentato il numero di persone, che ritengono l’attuale sistema economico orientato esclusivamente alla crescita economica in crisi. Soprattutto nel mondo occidentale, con un livello medio di benessere mai raggiunto prima nella storia dell’umanità, la questione del “senso della vita” viene sempre più spesso posta al centro. La piramide dei bisogni di Maslow è una rappresentazione grafica di questa evoluzione. Ma sin dall’inizio dell’umanità i filosofi cercano di dare una risposta alla domanda del senso della vita, senza però riuscirci definitivamente.
Allora come può un azienda trovare il suo purpose?
Il purpose deve ispirare le persone, deve esprimere passione e soprattutto deve essere formulato in modo positivo.
Le domande utili per l’individuazione del purpose possono essere :
- Cosa ci motiva di alzarci la mattina?
- Che tipo di cambiamento nel mondo vogliamo vedere?
- Come potrebbe questo cambiamento influenzare positivamente la società?
Le risposte a queste domande dovrebbero spiegare perché l’azienda esiste e come intende adempiere a questo scopo.
Il processo di definizione del purpose però è differente se viene eseguito da una azienda startup oppure da un’azienda con una lunga storia di successo.
Nelle start-up il processo di definizione del purpose è aperto e incondizionato.
Invece le aziende esistenti hanno già un purpose implicito, definito dalle azioni posti in essere dall’azienda negli anni precedenti. Il queste aziende il purpose deve essere riscoperto, casomai riformulato e riattivato.
Una volta definito il purpose, esso sarà per l’azienda l’unico punto di riferimento fisso in un mondo dove la digitalizzazione sta cambiando il mercato con una velocità crescente in modo esponenziale.
Il purpose sarà per l’azienda l’unica stella polare fissa.
In questo mercato in rapida evoluzione, anche l’approccio strategico tradizionale (analisi, definizione, pianificazione, implementazione, misurazione) non è più percorribile. E‘ necessario invece un approccio strategico contestualizzato, che partendo dal purpose valida con il mercato in maniera continuativa e iterativa le ipotesi formulate. Di conseguenza anche le strategie non avranno più la caratteristica di invariabilità nel tempo.
Anche il modello organizzativo deve essere scelto in maniera coerente con il purpose e i valori base dell’azienda. Frédéric Laloux, ispirandosi alla piramide dei bisogni di Maslow, nel suo libro del 2014 Reinventing Organizations, descrivendo i diversi paradigmi organizzativi, ha identificato le cosiddette Teal Organizations, basate su tre pilastri: l’integrità, Team autogestiti e Purpose.
Non necessariamente tutte le aziende con purpose hanno un modello organizzativo basato su Team autogestiti. L’implementazione di un modello di autogestione dipende anche dal tipo di attività dell’azienda (orientata all’efficienza o all’innovazione) e dal sistema di gestione del personale (come viene sviluppato il potenziale dei dipendenti, come si definisce al retribuzione, ecc). Pertanto va trovato un modello organizzativo in linea con purpose, valori, tipo di attività e sistema di gestione personale.
E‘ già stato detto, che il purpose può costituire una forte motivazione per i dipendenti e una maggiore fidelizzazione dei clienti. I cosiddetti „high potentials“ oggi sono più propensi a scegliere un datore di lavoro con un purpose utile per la società. Se invece il purpose viene visto dall’azienda solo come uno slogan per il sito web aziendale, allora l’incoerenza tra purpose e azioni messi in atto dall’azienda viene subito percepito sia da dipendenti che e dai clienti. Questo può portare alla perdita dei dipendenti migliori, alla perdita di quote di mercato e infine ad un calo di fatturato e profitti.
In conclusione conviene alle aziende identificare il proprio purpose socialmente utile e perseguitarlo in maniera costante e coerente.
Ein Kommentar zu “Il purpose, unico punto di riferimento fisso”